Al Teatro Comunale di Pergine nasce l'iniziativa che, sulla falsariga del "caffè sospeso" napoletano, destina biglietti gratuiti a persone svantaggiate
A volte le cose belle scaturiscono dalla casualità e infondono ottimismo, fiducia, speranza in un mondo capace di ritrovare sentimenti e valori che troppo spesso paiono dimenticati. La novità vede la luce a Pergine, città della Valsugana immersa tra i verdi monti di Trento, ricca di testimonianze della storia antica in cui si inserisce la moderna struttura del Teatro Comunale: abbinamento destinato a perpetuarsi.
Tutto ha inizio nel luglio 2016 durante l’ultima edizione del Festival Pergine Spettacolo Aperto quando, reduce dal successo al Fringe Festival di Edimburgo dell’anno precedente, è andato in scena in prima nazionale The Money, del collettivo di ricerca multidisciplinare del Regno Unito Kaleider, formato da artisti, accademici, scienziati, tecnici e gente comune. Lo scopo dello show context specific era invitare gli spettatori a una riflessione concreta e creativa sull’uso del denaro, identificando liberamente un’area di investimento e spendendo un piccolo capitale messo a disposizione.
La somma ricavata dalla vendita dei biglietti di ciascuna recita di The Money a Pergine, è stata messa su un tavolo, come posta in un gioco partecipato. Il consesso di pubblico era suddiviso tra “benefattori”, con facoltà di parola, e “testimoni silenti”. Si trattava di stabilire la destinazione della cifra, che altrimenti sarebbe andata ad aggiungersi al gruzzolo della replica successiva. Nessuna condizione era imposta sull’utilizzo, da parte dell’ideatore Seth Honnor, se non l’unanimità della decisione e la firma conclusiva di un autentico contratto, che ha trasformato la performance in live experience, in vita vera.
In una delle serate, ecco finalmente balenare l’idea giusta, testimonianza della voglia di vivere assieme il teatro, di trasformarlo in cuore pulsante della comunità, non solo a parole. Prendendo spunto dalla tradizionale usanza dei caffè napoletani, a Pergine è nato il “biglietto sospeso”, che ha fatto della cultura un diritto per tutti, anche per quanti siano economicamente svantaggiati. Il biglietto sospeso rimanda a un alcunché di intangibile e prezioso: elargisce un sorriso o una riflessione, dona un’emozione, regala quel sogno che il teatro incarna.
Nello scorso luglio si è arrivati a un totale di 209 Euro poi raddoppiati da ariaTeatro, che gestisce la sala. La quota così raggiunta di 418 Euro si è tradotta in quarantadue biglietti utilizzabili gratuitamente nel corso dei ventotto spettacoli della stagione corrente, fino ad aprile 2017. L’assegnazione avviene su indicazione di cooperative sociali e associazioni benefiche aderenti al progetto, ma l’essere iscritti non è fattore indispensabile e vengono presi in considerazione tutti i casi di persone in difficoltà desiderose di fruire di questa possibilità. Inoltre, da metà novembre nel foyer del Teatro è esposta una scultura artistica con funzione di salvadanaio, per raccogliere ulteriori contributi, che nella sola data d’esordio hanno raggiunto i 70 Euro. La speranza è che l’iniziativa possa avere continuità nel tempo e, perché no, diffondersi.